L?approccio alla vita pu? essere vario, metodico o casuale, rigido o morbido, dolce o violento, rabbioso o calmo, paziente o no, statico o dinamico ecc, ma il vero vivere ? quando si giunge ad un equilibrio tra tutte le cose.
Il corpo umano ? la nostra macchina, il nostro strumento che possiamo calibrare a seconda di ci? che vogliamo vivere, sperimentare. Molte volte non ? una scelta consapevole, ma a una vita consapevole tutti dobbiamo ricondurci.
Non importano le religioni o i credo, importa il sapere in ogni istante cosa si sta facendo e perch?.
La malattia allontana da questo ordine o meglio interviene per riportare l?attenzione a ci? che si ? trascurato.
Nel corso dei miei studi di medicina sentivo che c?era qualcosa che mancava, qualcosa che non veniva detto, considerato abbastanza e questo, ho scoperto dopo, aveva a che fare con il considerare l?essere umano un mucchio di cellule che funziona sempre e che deve funzionare sempre allo stesso modo. Non ? cos? poich? gli attimi cambiano cos? come i pensieri e le emozioni.
Anche la malattia ha un suo ordine ed una biochimica cellulare che ci avverte di qualcosa di inconsueto.
Non bisognerebbe temere la patologia e rifugiarsi dietro a mulini a vento, ma bisognerebbe guardarla? non ? sempre facile ma c?? chi pu? dare una mano.
I miei studi sono stati rivolti a ci? che provoca la malattia e ci? che procura il benessere, sono arrivata ad avere una visione abbastanza globale di medicina che non annulla n? rifiuta la metodica classica e farmacologica, ma che si avvale di molti altri strumenti che, a seconda dei casi possono essere utilizzati.
Arrivavo cos?, man mano che i miei studi procedevano a capire che quello che sapevo non era mai abbastanza, ma solo perch? era come un puzzle che mano a mano si delineava e cos? oggi ? per me, abbastanza chiaro da poter riferire.
L?approccio alla malattia deve essere fatto con metodica dolce, intervenire farmacologicamente o chirurgicamente quando necessario si, a volte bisogna proprio farlo ma ? come prendere tempo; il problema, il trauma che sta dietro, solo con queste metodiche non ? risolto, tant?? che il cancro, nella maggior parte dei casi, ? definito incurabile.
Bisogna prendersi cura del corpo fisico, del corpo emotivo, di quello mentale e di quello spirituale, solo cos? l?approccio sar? valido e completo. Questo va fatto dolcelmente, senza troppi traumi e con supporto medico.
Bisogna,per prima cosa, intervenire sul corpo fisico per renderlo forte e capace di affrontare le situazioni che emergono da conflitti fino a quel tempo inespressi, poi viene il resto?
Per tutto questo credo poco a chi vorrebbe guarire altri solo con le metodiche energetiche; che ben vengano queste, ma solo a memento opportuno, in caso contrario il benessere sar? transitorio o peggiorativo. Le energie sono a disposizione di chi sa usarle, ma troppo spesso l?uso ? inappropriato e si trasforma in abuso.
Assicuratevi che chi vi propone un lavoro energetico sia qualificato e soprattutto che si occupi abbastanza di se stesso, poiche? nulla per gli altri puo? essere fatto se prima non ci si occupa di se stessi.
Il lavoro che vi propongo vuole essere una scoperta personale del perch? della propria malattia e di come fare per ripristinare l?equilibrio. La collaborazione tra medico e paziente ? indispensabile e proficuo il lavoro di chi ? pronto a cambiare.
Che la vita sorrida a tutti, siamo qui per goderne con il massimo rispetto per tutto ci? che vive sulla terra.
Pace.
Dott. Stella Carmela